Sant’Agata, Pasqua 2013

 

                Carissimi amici,

                        la Pasqua è qui, alle porte, con tutta la sua forza e la proposta di quella novità che è capace di nascere anche dalla morte. E’ un annuncio stupendo e in grado di ridarci coraggio ed entusiasmo.

            Ci piace rileggere la bellezza della Pasqua alla luce di quel testo evangelico che ha caratterizzato l’estate scorsa, la vicenda di Zaccheo, perché tra le cose meravigliose che ci ha raccontato ci ha anche detto della “risurrezione” di Zaccheo, “alzatosi”.          Sì, “risorgere” è proprio questo “alzarsi”. Gesù “si alza” dal sepolcro per dirci che la vita è più forte della morte e per dirci che tutto ciò che ha caratterizzato la sua vita: le sue scelte, le sue aperture, i suoi sentimenti … tutto ciò non può morire! Zaccheo “si alza”. Lui “il nano”, il ripiegato su di sé e sulle sue cose, “si alza” quando accetta di guardarsi attorno e scopre che ha tante possibilità di dare senso alla vita nella capacità di rendersi utile agli altri e di “restituire” occasioni di vita anche a chi, in precedenza, le aveva sottratte.

            E’ bella questa “risurrezione” di Zaccheo: è davvero in sintonia con quella di Gesù: due modi di affermare la vita e ciò che conta nella vita.

            Pasqua è per noi un’occasione per ritrovare la forza di “alzarsi”.

            Sì, ma cosa vuol dire “alzarsi”?

            * Ritrovare fiducia in noi stessi, in ciò che siamo e in ciò che possiamo essere. E’ riscoprire la “sacralità” della vita e di quella vocazione  che è scritta in ciascuno: “Tu sei signore! Tu puoi compiere cose grandi!”. E’ capire che non siamo chiamati a vivere per cose meschine ma per scelte grandi, che siamo responsabili del tempo che è dato, della terra nella quale viviamo e di questo momento storico che condividiamo con tanti fratelli e sorelle.

 

            * Alzare lo sguardo e vedere, con gli occhi e con il cuore, le tante persone che ci sono accanto. E’ accorgersi della fatica e della sofferenza degli altri, è percepire il disagio e il bisogno di uomini e donne che gridano la voglia di essere sostenuti ed aiutati.

E da qui il coraggio di “riconsegnare” ad ognuno delle possibilità di vita e di nuovo futuro. E, al tempo stesso, aprire il cuore a spazi di accoglienza e di solidarietà.

 

            * Alzarsi è anche uscire da quel desiderio di solitudine che spesso, volontariamente o inconsapevolmente, ci abita per creare relazioni, per interessarci, per condividere croci e speranze. Oltre che sentirci “meno soli” permetteremo anche agli altri di sentirsi “meno soli” e offrirci come possibilità di diventare compagni e compagne di viaggio a tanta gente che cerca qualcosa o qualcuno a cui affidare la propria vita. E’, crediamo, accettare quel monito a diventare “custodi e responsabili” dei fratelli.

 

            * Alzarsi è anche, ci sembra, credere alla possibilità di una Chiesa differente e, sostenuti da Papa Francesco, è tempo di aiutarci a costruire un volto di Chiesa più bello, che abbia i caratteri della semplicità, dell’essenzialità,  della trasparenza e che, finalmente, decida di abitare le strade degli uomini e dentro queste strade possiamo davvero portare la forza della profezia e la buona notizia di un Dio ricco di tenerezza che non si vergogna di abbracciare i poveri e lavarne i piedi.

Alzarsi per dire che con lui, Papa Francesco, anche noi possiamo fare qualcosa e lo vogliamo fare con gioia!

            Buona Pasqua amici.

            A voi e alle vostre famiglie l’augurio di una Risurrezione che riguarda davvero tutti.

            Un fraterno abbraccio

                                                                                   La Comunità di Sant’Agata

 

Comunità Sant’Agata, Via Sant’Agata 33 – 50066 Reggello (FI) – E-mail: sssagata@tin.it


SANT’AGATA:

una vita plasmata

dall’Eucaristia

una comunità aperta

all’accoglienza

  

 


1.Una vita plasmata dall’Eucaristia

 La Comunità di Sant’Agata è una comunità dei Padri Sacramentini, chiamati a vivere nella Chiesa la spiritualità di San Pier Giuliano Eymard.

Questa spiritualità ci fa essere persone e comunità che mettono l’Eucaristia al centro della propria vita per testimoniare la forza di novità che dall’Eucaristia nasce per la Chiesa e per il mondo.

Chiamati a vivere in comunità eucaristiche vogliamo essere un segno visibile della vita del Cristo che sgorga da questo sacramento.

E così le nostre comunità si caratterizzano per il clima di serenità, di servizio vicendevole, di semplicità e di fraternità e per i ritmi di preghiera e di celebrazione.

Crediamo così di compiere la nostra missione annunciando la possibilità di costruire un mondo nuovo assumendo le logiche dell’Eucaristia, pane spezzato nel gesto del dono e del servizio

Ciascuna delle comunità sacramentine in Italia si caratterizza per uno stile di testimonianza e di missione che ne fa una presenza originale (parrocchie, santuari, predicazione, ministeri specifici, disponibilità per missioni al popolo e per le missioni in Africa...).

 

2. Una comunità aperta all’accoglienza

     La nostra comunità di Sant’Agata vive la sua specificità di Casa Vocazionale aprendosi all’accoglienza di coloro, soprattutto giovani, che vogliono disporsi a condividere con noi le dinamiche di una vita che nasce dall’Eucaristia.

     Vogliamo vivere e condividere con loro l’Eucaristia come realtà di comunione.

La consapevolezza che l’unico Pane e l’unico Vino sono dati “per ogni uomo” ci spinge ad abbattere le barriere dei pregiudizi e delle paure per creare rapporti fraterni, là dove nella collaborazione e nella amicizia sia possibile vivere una profonda comunione di fede.

E allora il servirci, l’aver bisogno degli altri, il sostenerci nelle diverse attività... diventano la possibilità di amarci veramente.

Vogliamo vivere e condividere con loro l’Eucaristia come evento di celebrazione e di preghiera.

La celebrazione dell’Eucaristia occupa un posto prioritario nelle nostre giornate, così come la preghiera di contemplazione, personale e comunitaria.

Sono momenti nei quali ci mettiamo “cuore a cuore” con Gesù Eucaristia per accogliere il suo dono, per imparare a leggere la nostra vita come il luogo nel quale Dio va compiendo meraviglie e per maturare vie di novità e di conversione.

Ci piace anche sottolineare l’universalità della nostra preghiera perché chiamati a presentare e offrire al Padre le speranze e le sofferenze degli uomini.

 

Vogliamo vivere e offrire di vivere l’Eucaristia come “segno semplice della presenza di Dio tra gli uomini”. Ecco perché la misura del nostro vivere è la semplicità e lo sforzo di dare un senso alla ordinarietà perché tutto diventi Eucaristia, dono ai fratelli, condivisione della vita dei piccoli e dei poveri.

Dedichiamo volentieri anche un po’ del nostro tempo al lavoro per continuare a vivere, nel quotidiano e nella fatica, la generosità e l’offerta di noi alle quali l’Eucaristia ci chiama.

Vogliamo vivere l’Eucaristia come accoglienza divenendo una comunità che si apre, con semplicità, per condividere con altri fratelli e sorelle questo nostro stile di vita, perché ognuno poi lo possa vivere là dove il Signore lo chiama.

  

ORARIO DELLA COMUNITÀ

  6,30:   Sveglia

 7,00:   Lodi

            Colazione

 8,00:   Lavoro

12,30:  Pranzo

15,30: Tempo di silenzio-riflessione

            Tempo di contemplazione davanti all’Eucaristia

19,00:  Celebrazione del Vespro

19,30:  Cena

* Inseriti in due piccole parrocchie, ogni
              giorno celebriamo Eucaristia.

ACCOGLIENZA 2013

 

* Oltre ad una accoglienza di singoli e di piccoli gruppi durante tutto l’anno, nei mesi diluglio e agosto offriamo la possibilità a gruppi anche più numerosi di condividere la nostra vita.

* L’esperienza estiva ha la durata di una settimana, dal pomeriggio della domenica fino alla sera del sabato successi­vo; evitare di inserirsi a cammino già iniziato.

* L’orario della giornata estiva rimane quello degli altri mesi.

* Il programma settimanale, inoltre, prevede:

 

Domenica ore 21,00:  Presentazione delle persone e dell’esperienza

Lunedì            7,00:    Lodi

                     18,30:    Celebrazione eucaristica e proposta del tema per la settimana

Martedì         18,30:    Adorazione con risonanza sulla Parola

Mercoledì     18,30:    Condivisione e revisione di vita

Giovedì         18,00:   Celebrazione eucaristica seguita dall'adorazione e apertura del deserto

Venerdì                      Preghiera notturna ed esperienza di deserto

                    18,30:    Celebrazione penitenziale

Sabato                       Giornata di conclusione e preparazione al ritorno

                    18,00:    Celebrazione Eucaristica

 

* Il tema che ci accompagnerà in quest’anno sarà:

 

“Non ci ardeva

forse il cuore nel petto?”

 

Quest’estate cammineremo verso Emmaus con i due discepoli di Gesù, che stupiti si domandano: “Non ci ardeva forse il cuore?”

Loro portavano il fuoco nel cuore,

e tu ce l’hai il fuoco nel cuore?

 

* Raccomandiamo vivamente a coloro che vogliono condividere un po’ di cammino con noi che si dispongano ad un’esperienza esigente e profonda di preghiera, di silenzio, di fraternità, di umile lavoro e di semplicità.

Durante la settimana non si invitino parenti e amici: si corre il rischio di perdere l’intensità dell’esperienza.

* La gioia di aver condiviso un po’ della nostra vita non deve essere condizionata da una quota giornaliera. Pertanto, invitiamo chi ne ha la possibilità a lasciare liberamente un contributo per rendere possibile l’accoglienza di altri fratelli.

* Abbiamo a disposizione una trentina di posti letto. Chiediamo spirito di semplicità e di sobrietà.

* Invitiamo i gruppi con numerosi individui a dividersi in più gruppetti per favorire maggiormente la comunicazione e lo scambio di esperienze

* Ognuno porti, oltre alla Bibbia, sacco a pelo o lenzuola.

* Per prenotazioni scrivere o telefonare a:

COMUNITÀ SANT’AGATA

Via Sant’Agata, 33

50066 REGGELLO (FI)

Tel. 055/868043 (12,30-13,30; 19,30-21,00)

 E-mail: sssagata@tin.it

 

Indicare la settimana e il numero di persone del gruppo.