I SANTI CERCANO SANTI: Carlo Acutis

 

Morire a 15 anni di leucemia fulminante! È questa l’avventura umana di Carlo Acutis, un giovane milanese che la malattia gli ha stroncato la vita all’inizio della giovinezza.

Carlo nasce a Londra il 3 maggio 1991 ed è battezzato il 18 maggio nella Chiesa di Our Lady Dolours (Nostra Signora dei Dolori). Per ragioni di lavoro la famiglia si ritrasferisce a Milano e la loro parrocchia diventa Santa Maria della Segreta.

 

Ragazzo sveglio, dottissimo per tutto ciò che è legato al mondo dell’informatica, tanto che i suoi compagni lo consideravamo un genio. Gli interessi di Carlo spaziavano dalla programmazione di computer al montaggio di film, alla creazione di siti web, ai giornalini di cui faceva anche la redazione e l’impaginazione. Ma il suo ricordo è legato soprattutto al desiderio di essere utile ai più bisognosi, con in bambini, con gli anziani. Una vita breve, ma vissuta intensamente in modo eroico, alimentata dal suo grande amore per il Signore presente soprattutto nel sacramento dell’Eucaristia e dalla devozione filiale alla Beata Vergine Maria. Recitava il Rosario e frequentava la S. Messa tutti i giorni. Faceva spesso l’adorazione eucaristica. Giovane moderno e giovane impegnato spiritualmente.

 

 Lo vogliamo conoscere perché Carlo frequentava anche la nostra Chiesa. Lascio la parola a p. Francesco Occhietta, sacerdote gesuita, che nel n. 3894  de “La civiltà Cattolica” (15 settembre 2012) così scrive: “Carlo vive sobriamente, ci tiene all’essenziale, non vuole avere due paia di scarpe, litiga con i genitori che vogliono comprarne un secondo. P. Giulio Savoldi, cappuccino, ricorda ancora quando Carlo regalava i suoi risparmi alla mensa dei poveri o per le missioni. Diceva: “I soldi sono soltanto carta straccia: quello che conta nella vita è la nobiltà dell’animo, ossia la maniera con cui si ama Dio e si ama il prossimo”. Per Carlo era importante imitare “i testimoni della carità”. Andava nel convento dei frati cappuccini di viale Piave, 2 a Milano per venerare i corpi di due frati santi: p. Daniele da Samarate (Va) morto di lebbra in Brasile per aver aiutato i lebbrosi; e fra Cecilio Cortinovis, che avrebbe voluto aiutare padre Daniele, ma è stato lasciato dai suoi superiori in portineria del convento e da quel luogo ha offerto da mangiare ai poveri che bussavano al convento. Carlo li ritiene due semi di amore utilizzati dal Signore per far nascere l’Opera san Francesco, che distribuisce ogni giorno 2500 pasti ai poveri, medicine, vestiti. Carlo davanti a quell’opera non smetteva di stupirsi e si impegnava a sostenerla sensibilizzando famiglia e amici” (p. 515). Aveva chiesto anche di fare il volontario all’Opera san Francesco, ma era troppo giovane.

 

Nell’ottobre 2006 Carlo si ammala. Tutto fa pensare ad una influenza, ma dopo aver fatto gli accertamenti clinici la diagnosi è crudele: leucemia fulminante (il tipo M3) che distrugge i globuli rossi del sangue più velocemente di quanti ne produca il corpo. Carlo è cosciente della sua malattia e chiede di ricevere l’unzione degli infermi. Alla mamma dice: “Da qui  [dall’ospedale]  non esco più”. Agli infermieri che gli chiedono come si sente risponde: “Bene. C’è gente che sta peggio”. Il suo cuore cessa di battere alle 6,45 del 12 ottobre 2006. Viene sepolto nel cimitero di Assisi.

Queste sono alcune massime indicate da Carlo nel sito internet da lui ideato, cui aveva premesso queste parole: "Ho deciso di aiutarti confidandoti alcuni miei segreti specialissimi per raggiungere velocemente questo traguardo della santità:

 

1) Bisogna volerlo con tutto il cuore, e se non lo desideri ancora devi chiederlo con insistenza al Signore.

2) Cerca di andare tutti i giorni alla Santa Messa e di fare la Santa Comunione.

3) Ricordati di recitare ogni giorno il Santo Rosario.

4) Leggiti ogni giorno un brano della Sacra Scrittura.

5) Se riesci fai qualche momento di Adorazione Eucaristica davanti al Tabernacolo dove è presente realmente Gesù, così vedrai come aumenterà prodigiosamente il tuo livello di santità.

6) Se riesci confessati tutte le settimane anche i peccati veniali.

7) Fai spesso propositi e fioretti al Signore e alla Madonna per aiutare gli altri.

8) Chiedi continuamente aiuto al tuo Angelo Custode che deve diventare il tuo migliore amico".

 

La religiosità di Carlo non era certo "devozionistica" o superficiale. Infatti la sua cultura in materia di fede - considerando la sua giovane età - era molto vasta, fino al punto che il suo insegnante di Religione del Liceo, quando non ricordava con precisione alcune citazioni del Vangelo, si rivolgeva a Carlo per essere aiutato … e non restava deluso dalle sue risposte!

 

In occasione del 6° anniversario della morte(12 ottobre 2012) durante l’eucaristia celebrata nella sua parrocchia la Dottoressa Francesca Consolini, ha dato il seguente annuncio: “… sono stata nominata postulatrice della Causa di beatificazione e canonizzazione del Servo di Dio Carlo Acutis; in virtù di questo mandato ho proceduto a inoltrare all'arcivescovo Card. Angelo Scola la richiesta ufficiale di introduzione della Causa e ho preso contatti con mons. Ennio Apeciti, delegato dell'arcivescovo per le Cause dei Santi della Diocesi di Milano. Spetta ora all'Arcivescovo dare avvio alle fasi preliminari del processo diocesano, quali la consultazione dei suoi confratelli Vescovi della Conferenza episcopale lombarda e la richiesta del nulla osta alla Santa Sede.

 

Preghiamo e affidiamo tutto allo Spirito Santo. Preciso che l'appellativo "Servo di Dio" non significa che il candidato sia già venerabile, beato o santo; non implica alcun riconoscimento di santità, ma con tale appellativo si indicano coloro sui quali la Chiesa indaga ai fini dell' eventuale, e non sempre scontato, riconoscimento della esemplarità della vita cristiana. Per Carlo siamo appena agli inizi del lungo e non facile cammino che, a Dio piacendo, potrebbe sfociare in tale riconoscimento.

Occorre, pertanto, disporci a rispettare ed accogliere i tempi e le modalità della Chiesa con pazienza, fiducia e perseveranza nella preghiera. Certo è importante amare questo nostro giovane amico, farlo conoscere, ricorrere alla sua intercessione presso Dio, ma sempre rispettando le norme prescritte dalla Chiesa e, quindi, avendo sempre cura di segnalare le iniziative, le grazie ricevute, le pubblicazioni su Carlo.

Stiamo vivendo l'inizio di un momento importante che, sull'esempio di Carlo, deve lasciare in tutti noi un rinnovato amore a Gesù Eucaristia, alla Chiesa, alle persone che ci vivono accanto, anche se semplici e umili, e una nuova determinazione a vivere con generosità la vocazione cristiana alla santità”.